La nostra progettazione nasce da un’osservazione semplice: siamo circondati da oggetti, materiali, forme…eppure spesso non li vediamo davvero. Quante cose usiamo ogni giorno senza soffermarci a osservarle con attenzione? Da questa domanda ha preso forma il nostro progetto che ha come obiettivo principale quello di offrire ai bambini occasioni per incontrare oggetti e materiali comuni, ma con uno sguardo nuovo, capace di coglierne la bellezza, la curiosità, la potenzialità.
Quando si guarda tutto insieme, si rischia di non vedere nulla: per questo proponiamo di focalizzare ľattenzione su un elemento alla volta -una forma, un materiale, una funzione – come filtro per esplorare il mondo.
Da oggetti comuni diventano Cose. E da queste, collezioni che parlano, che sorprendono, che costruiscono mondi.
Perché creare collezioni?
Dal punto di vista pratico, le collezioni nascono spesso dal desiderio spontaneo di raccogliere: “Guarda quanti oggetti rotondi”, “Questo sembra uguale a quello!”, “Anche questa rotola!”. Fare collezioni è un modo per dare valore alle scoperte dei bambini.
Partendo da queste osservazioni, possiamo incoraggiare i bambini a classificare, dare nomi, costruire contenitori, immaginare storie.
Raccogliere oggetti simili– per forma, materiale, colore, funzione – aiuta a osservare meglio, a confrontare, a porre domande e a trovare connessioni.
In questo modo, le collezioni diventano spazi narrativi e creativi, che stimolano il gioco, l’esplorazione e la costruzione di significati.
Le collezioni non sono solo “insiemi di cose”, ma diventano strumenti di pensiero: aiutano i bambini a organizzare ciò che hanno visto, a ricordarlo, a raccontarlo.
Ogni collezione è una piccola mappa mentale, un’occasione per riflettere su ciò che ci circonda e su come funziona il mondo.
E soprattutto, restano nella memoria: sono tracce visibili dell’interesse e dello stupore che ogni bambino ha vissuto.
Durante l’anno i bambini e le bambine sono i protagonisti attivi del loro apprendimento. Ci saranno proposte motorie, laboratori, proposte creative, sperimentazioni…Attraverso oggetti e materiali saranno chiamati a sperimentare in modo libero, senza modelli prestabiliti: l’importante è il processo non il prodotto.
L’uso condiviso dei materiali, inoltre, favorisce dinamiche relazionali significative: si impara a collaborare, a gestire i conflitti. L’ambiente diventa un laboratorio vivo e flessibile, uno spazio dove il tempo del gioco coincide con il tempo della scoperta.
In questo contesto il ruolo delle insegnanti è delle educatrici è centrale ma non invasivo: osservare, sostenere, documentare, lasciando spazio all’errore, alla ripetizione, alla meraviglia.
La scuola dell’infanzia si trasforma in un luogo di esplorazione autentica, dove ogni oggetto è una porta aperta sul mondo e ogni bambino può attraversarlo a modo suo.
Accogliendo gli spunti spontanei dei bambini si potranno allestire dei centri di interesse dedicati, cioè spazi fisici e visivi che rimangono sempre accessibili cui i bambini potranno portare i materiali che hanno trovato e scoperto durante le proposte, arricchendo il centro con elementi di vario tipo (immagini, fotografie,..).
Questo spazio coinvolgerà anche le famiglie, trasformandosi così in un punto di incontro tra scuola e casa, tra esperienza personale e collettiva.